Ci avviciniamo alla fine dell’anno scolastico e ci ritroviamo con i soliti annosi problemi e le ormai note ansie di famiglie, ragazzi ed anche insegnanti.
Sarebbe bello fosse così, ma… è molto peggio, ahimè.
“Da uno studio realizzato nel 2016 dall’Associazione Laboratorio Adolescenza, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Clinico Chirurgiche Diagnostiche e Pediatriche dell’Università di Pavia – Policlinico S. Matteo e la Clinica Pediatrica dell’Università dell’Aquila (effettuato su un campione nazionale rappresentativo di 2.000 studenti di terza media) è risultato che circa il 70% degli adolescenti intervistati soffre (più o meno frequentemente) di cefalea ma, soprattutto, che il 64% attribuisce il mal di testa allo stress derivante dalla scuola.”
Questi ultimi anni stanno portando degli strascichi molto importanti, soprattutto nei ragazzi e quindi, se possibile, i problemi sono ancora maggiori e quindi tu, come genitore, devi procedere con ancora maggiore cautela ed attenzione.
“Prima della pandemia è stata istituita una commissione ministeriale per lo studio del livello di benessere e malessere nelle scuole italiane e i dati sono impressionanti: il 27% del campione italiano sta «così così» (non «bene»); il 73% sta male e, all’interno di quest’ultimo gruppo, il 60% non ha ricordo di essere mai stato bene in classe.”
dice la professoressa Daniela Lucangeli, esperta di DSA e apprendimento. Ok, va bene, “è solo un campione”, potresti dirmi, ma non possiamo fare finta di nulla.
E figuriamoci cosa succede nel finale di anno, quindi seguimi per aiutare tuo figlio a salvare l’anno (se è a rischio) o a viverlo nel modo migliore possibile (se il rischio non c’è).
Sono 6 i punti da seguire. Non sono una garanzia di successo, ma di sicuro aiuteranno.
E non sono frutto di teorie o luoghi comuni, ma sono il risultato di anni di lavoro con i ragazzi nei nostri centri.
Quindi, allacciamo le cinture e andiamo.
FAI TUTTO QUELLO CHE NON HAI FATTO FINORA (anche se non hai voglia o non sei motivato)
Ovvero, adesso siamo alla fine dell’anno e se vuoi recuperare devi cancellare dalla testa di tuo figlio che è faticoso, che non ha voglia, che c’è tempo e tante altre amenità.
Soprattutto se non ha fatto nulla durante l’anno, dovrà dimostrare agli insegnanti di avere almeno la volontà di provarci.
So bene che se tuo figlio non ha motivazione è un processo impegnativo e che la motivazione non ha il tasto ON/OFF, ma… deve tentare, oppure sai bene che il risultato finale è garantito, ahimè
NON TI METTERE DI TRAVERSO
Questo vale per tuo figlio, ma anche per te.
Siamo agli sgoccioli, non c’è più tempo per fare polemica o per dire che il professore è cattivo. Lo puoi pensare, ma alla fine, adesso è il momento di ingoiare qualche boccone amaro.
Se in una situazione di rischio ti metti a polemizzare, non farai altro che irrigidire l’insegnante con effetti che immagino tu possa conoscere bene.
Adesso è il momento di essere consapevoli che serve tutta la buona volontà, anche mentale per cambiare la situazione.
NON STUDIARE A MEMORIA
In questo momento, con tante materie da recuperare, lo studio mnemonico è la classica zappa sui piedi.
Rischi di infarcire il cervello di tuo figlio di un sacco di nozioni che… gli faranno fare confusione.
Ora è il momento preciso per avere delle strategie organizzative e un metodo di studio che funzioni.
Ad esempio con i nostri ragazzi usiamo le mappe mentali, che permettono di ragionare su quello che fanno e anche di avere una struttura organizzata del discorso.
Studiare a memoria può portare invece al TILT. E se c’è il TILT il disastro è assicurato.
È molto meglio dimostrare di avere compreso il contesto della materia, non perderti sui micro dettagli prima di aver capito il globale.
DOVE POSSIBILE OFFRITI VOLONTARIO
Se tuo figlio fosse qui davanti a me in questo momento gli direi proprio questo.
Dimostra agli insegnanti che ci tieni davvero e insisti perché ti interroghino, anche fuori dalla classe se serve.
So bene che in questo periodo, soprattutto, gli insegnanti sono restii a concedere delle interrogazioni in più, ma tuo figlio ha il dovere di tentare.
Offrirsi volontari dimostra anche la volontà di provarci, non farlo significa essere passivi e questo viene notato di sicuro.
Io ricordo ancora quando dovevo recuperare tutto il programma di Latino in quarta superiore e con l’insegnante avevamo fatto una tabella di marcia per recuperare TUTTO.
E se non accettano l’offerta di tuo figlio, almeno ci ha tentato in tutti i modi.
VAI DA OGNI INSEGNANTE E CHIEDI COSA PUOI FARE PER RECUPERARE
Questo punto è legato al precedente. Dimostra che il ragazzo ci tiene e gli permette, in caso di buona collaborazione con il professore, di sapere bene cosa serve per arrivare alla sufficienza.
Ti ricordo che gli insegnanti parlano tra di loro e possono premiare anche la determinazione e la volontà di rimediare.
Ci sarà chi non vorrà aiutarti, lo so, ma tu prova
NON SALTARE VERIFICHE E INTERROGAZIONI CON ASSENZE DEL CAVOLO
Lo so, fa paura il brutto voto, soprattutto in una situazione che magari è già critica, ma se vuoi distruggere il tuo anno scolastico definitivamente, inizia a saltare compiti e interrogazioni.
Ricorri alle più banali scuse: l’autobus in ritardo, il criceto che è scappato, il mal di pancia della zia Concetta che non vedi da anni.
Fallo e ti troverai a ripetere l’anno per direttissima.
E se tu, mamma o papà, che stai leggendo, accetti questo gioco, beh sei complice ed è giusto che l’epilogo sia la bocciatura o il debito o la non ammissione all’esame.
Perché la vita è difficile, perché la scuola è difficile, ma in un momento finale bisogna dare il meglio e non raccontarsi balle.
E ricordati che, per quanto tu possa aiutare tuo figlio a fare (o evitare) queste cose, non è detto che andrà come immagini.
Dipende anche dal punto di partenza. Se ci sono 6/7 materie sotto, non puoi aspettarti una promozione facile con tappeto rosso incorporato. Magari ci saranno dei debiti o magari non passerà in ogni caso l’anno.
Può capitare e fa parte del gioco.
Ma a quel punto conta quello che avete imparato in questo tentativo di recupero perché c’è modo e modo di essere respinti:
MOLLANDO O PROVANDO A DARE IL MASSIMO
A me piace la seconda possibilità.
Ma attenzione! Sia che vada bene, sia che vada male c’è un settimo punto che dovrete imparare a prescindere e che, se siete arrivati a questo punto, di sicuro manca:
LA PROGRAMMAZIONE
Sono due le grandi piaghe che non consentono ai ragazzi di riuscire a scuola: il metodo e la programmazione.
Se siete arrivati a questo punto dell’anno in una situazione critica è evidente che ci sia qualcosa da fare in quell’ambito.
Quindi, sia che vada bene, sia che malauguratamente vada male, il passo fondamentale da seguire è quello di avere delle strategie che consentano a tuo figlio di riuscire con successo a scuola (quest’anno o nei prossimi).
Parti da questo testo, applica quei 6 punti (più 1 finale) e, se vuoi davvero mettere il turbo, scrivici a [email protected]! Possiamo vedere assieme in che modo aiutarti.
“Un buon piano messo in pratica subito è decisamente migliore di un piano perfetto che verrà avviato la prossima settimana.” - George Smith Patton
Alessandro