Perché i bambini giocano così tanto? Ma cosa imparano attraverso quelle attività? Che tipi di gioco è utile che i figli facciano?
Oggi voglio parlarti di come il gioco sia uno degli strumenti più potenti per generare un vero apprendimento negli esseri umani.
Ognuno di noi è praticamente nato giocando.
Abbiamo passato buona parte della nostra infanzia tentando di riuscire in un gioco e oggi voglio farti notare quante belle implicazioni siano nascoste dietro un’attività apparentemente banale.
Prima di tutto il gioco è un momento di crescita imprescindibile nella nostra vita ed è anche un momento di grande condivisione all’interno della famiglia. Ecco che il gioco già rappresenta una delle prime interazioni tra il mondo dei “piccoli” e quello dei “grandi”.
Se dovessi chiedere a un po’ di persone quale sia la prima cosa che viene in mente pensando alla parola “gioco”, probabilmente la maggior parte risponderebbe più o meno così: “Il gioco è qualcosa che esce da argomenti seri, è qualcosa che appartiene ai più piccoli ed è un passatempo.”
E invece il gioco è, per un bambino, la sua attività principale, quasi il suo lavoro, di certo non un banale passatempo. Ed ecco che già leggendo questo articolo potrai capire bene perché tuo figlio preferisce “dilungarsi” nei giochi al posto di mettersi a fare i compiti.
Vediamo insieme quali le cinque regole per cui il gioco è così importante:
- DIVERTIMENTO: chi non si diverte quando gioca con qualcosa che gli piace? Fare qualcosa divertendosi è la regola base dell’apprendimento!
- IMPARARE COSE NUOVE: attraverso i giochi abbiamo imparato a riconoscere oggetti, a scoprire il mondo che ci circonda: pensa a quante cose abbiamo scoperto attraverso i giochi: le regole, la collaborazione, la relazione con gli altri, il senso di essere competenti
- SCARICARE LA TENSIONE: chi non ha bisogno di momenti di sfogo? I giochi ci aiutano a staccare la spina da attività spesso ripetitive e che ci caricano di tensioni. Giocare ci aiuta a sorridere e a vivere con leggerezza anche l’insuccesso e qualche delusione.
- DARE SPAZIO ALLA FANTASIA: non esiste cosa al mondo che da’ spazio alla nostra creatività come il gioco: nel gioco possiamo tutti ritornare bambini e ogni cosa ci viene concessa, perché risponde a delle regole sempre diverse.
- SCOPRIRE L’IMPORTANZA DELLE REGOLE: ogni gioco segue delle diverse modalità, ambientazioni, personaggi e regole. Cambiano sempre ma sono, in ogni caso, fondamentali. Grazie al gioco impariamo a rispettare i turni, i tempi e le modalità degli altri. (A proposito di regole, qui ne parlo diffusamente: https://www.wladislessia.com/i-bambini-hanno-bisogno-di-regole/)
Da questo punto di vista più giocherai con loro, senza eccessiva competizione mi raccomando (bastano i voti e la scuola per quello), più genererai sensazioni positive e momenti di crescita insieme.
Pensa che il gioco stimola la cooperazione e la socializzazione, ed è un ottimo indicatore per valutare il grado di benessere emotivo all’interno della famiglia.
Il gioco favorisce sicuramente lo sviluppo cognitivo (si creano dei nuovi ragionamenti), lo sviluppo affettivo (si creano relazioni, nuovi legami e si rinforzano quelli già esistenti) e lo sviluppo sociale per i motivi elencati anche prima. In più ogni bambino si può sperimentare e scoprire anche la propria creatività e, perché no la propria genialità.
Secondo Piaget, il primo psicologo a trattare realmente la teoria dello “sviluppo cognitivo”,
“il gioco è lo strumento primario per lo studio del processo cognitivo del bambino ed è la più spontanea abitudine del pensiero infantile”.
Questa frase è enormemente importante!
Il gioco favorisce, quindi, memoria, attenzione, concentrazione, confronto con gli altri e relazioni e diventa così ovvio, capire che delle carenze nelle attività ludiche fin da piccoli, possano creare carenze anche gravi negli anni successivi.
I giochi di cui voglio parlarti sono quelli che ti fanno interagire con tuo figlio, danno luogo a occasioni in cui si crea intimità, che sempre più spesso non si riescono a trovare a causa delle decine di impegni che ognuno di noi ha. Ti chiedo allora di trovare il tempo per te e per tuo figlio, per vivere delle esperienze che escano dalla routine scuola/lavoro, che spesso tendono a rovinare le relazioni nelle famiglie.
Nonostante il gioco sia così importante, i dati non sono molto lusinghieri.
I bambini, infatti, giocano molto molto meno rispetto a qualche anno fa e, secondo alcune autorevoli ricerche, i motivi sono da ricondurre a:
- Assenza costante dei genitori
- Troppi compiti per casa
- Abuso dell’utilizzo della TV
- Città che non presentano più aree di gioco per i bambini
- Famiglie più piccole (meno relazioni ad esempio con cugini e nonni)
Credo capirai bene perché ora diventi più impegnativo crescere i figli e aiutarli a vivere in un mondo in cui le regole possano essere accettate in maniera semplice e non imposte.
Recupera quel tempo, regalati dei momenti con tuo figlio: sono dei doni preziosi che possono far germogliare ragazzi più forti e genitori più felici e soddisfatti.
Che giochi fare a questo punto? Dipende ovviamente dall’età, ma di sicuro non conosco un gioco in scatola che non possa facilitare quello di cui ti ho parlato finora. Se vuoi davvero sapere come scegliere un gioco adatto alla crescita e all’età di tuo figlio, abbiamo dedicato un intero capitolo del nostro libro W LA DISLESSIA! proprio all’eccezionale mondo dei giochi. (ti ricordo che puoi acquistarlo direttamente cliccando qui: LIBRO W LA DISLESSIA!)
Oggi ne scelgo uno, che permette di vivere diversi ruoli e che ha come caratteristica fondamentale il coinvolgimento di tutti: si chiama DIXIT. Si tratta di un gioco di carte adatto a tutti, che propone delle strategie e dei meccanismi di gioco che sono volti a stimolare il dialogo e la socializzazione, più che la competizione che invade troppo spesso i giochi.
Giocate, giocate, divertitevi tanto e fate in modo che quelli siano i veri momenti di condivisione in famiglia. I tuoi figli ti ringrazieranno per questo e tu ringrazierai te stesso per essere rimasto bambino.
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“Tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi se lo ricordano” – Antoine de Saint-Exupéry
A presto!