…E NON SOLO I BAMBINI…
D’estate si può godere di un punto di osservazione davvero privilegiato: la spiaggia!
In spiaggia si può vedere di tutto e si può anche notare come possa diventare una chiara metafora di quello che poi succede nella vita di tutti i giorni. Gente che butta i mozziconi di sigaretta per terra, gente che lascia la sporcizia sulla sabbia, gente che ti cammina sopra pur di non fare 30 centimetri in più di strada per arrivare all’agognato bagno in mare.
E in tutte quelle splendide giornate si vedono genitori che sgridano i figli perché non raccolgono la paletta, senti dire che sono disordinati e maleducati. E lo senti dire dalle stesse persone che hanno appena buttato il mozzicone della sigaretta a terra. Bella coerenza direi.
Allora per persone come me, ormai con il binocolo puntato su questi dettagli che poi fanno una grande differenza, nascono davvero delle grandi considerazioni sull’importanza e il valore delle regole..
Qualcuno potrà anche dire:
“ma non stacca nemmeno in vacanza?”
In realtà certo che stacco, ma certe cose sono così evidenti che non posso non condividerle!
E allora mi è venuto in mente qualche passaggio studiato negli anni in cui si contrappone il modello autoritario delle generazioni delle bisnonne e il permissivismo sfrenato. In mezzo però c’è davvero il mare.
Oggi è largamente condiviso da psicologi ed esperti dell’età evolutiva un approccio educativo autorevole, ma lontano dai picchi estremi del passato.
Educare deriva da educere, cioè guidare. E per guidare non abbiamo alternativa all’essere coerenti.
Negli ultimi anni, i genitori attribuiscono un ruolo sempre più centrale al fatto di essere amati e considerati dai figli. Spesso, in questo modo, purtroppo si arriva a sostituire l’autorevolezza con l’affettività. Così, per paura di provocare una reazione negativa da parte del bimbo, i genitori tendono a essere eccessivamente accomodanti.
Il rischio di questo atteggiamento è quello di perdere il ruolo di guida.
I bambini hanno bisogno di regole chiare, precise, ma ogni regola deve avere senso in base all’età del bimbo e occorre prestare attenzione al numero di quelle stabilite.
Per un piccolo di tre anni, le regole possono essere cinque-sei, quelle minime, che riguardano la sua vita quotidiana.
Le regole inoltre devono essere stabilite prima da mamma e papà. Non bisogna urlare ma stabilire insieme, come coppia, quali regole dare al bimbo. Quando si mangia, a che ora e come. Se la mamma, per esempio, si sfama con mezzo panino in piedi e poi chiede al figlio di mangiare, seduto, la minestra, è difficile che sia convincente (tornando alla coerenza di cui parlavamo prima).
Un aspetto da non sottovalutare mai è l’età del bambino: il tipo e il numero di richieste da parte dell’adulto cambiano nel corso della crescita.
Devi chiederti se una determinata regola è adeguata per l’età di tuo figlio e se lui riesce a fare quello che gli richiedi.
Pretendere che un bimbo di tre-quattro anni, giusto per fare un esempio, metta in ordine da solo tutta la sua stanza è un po’ eccessivo.
Inoltre, come adulti è fondamentale essere dei modelli: non chiedere a tuo figlio cose che poi tu non fai.
I bambini prendono sul serio chi è coerente.
La coerenza è la regola fondamentale per ogni genitore. L’adulto si deve sforzare di essere sempre coerente. In altre parole non è mai opportuno cambiare opinione o una regola per evitare capricci e lamentele.
Questo non significa essere ‘rigidi’ ma è importante stabilire dei limiti chiari, ragionevoli e farli rispettare senza cedere alle pressioni (a volte estenuanti) del bambino.
Le regole vanno pensate dalla coppia e devono essere determinate in precedenza. Questo passaggio è fondamentale. Spesso, infatti, ci ritroviamo a lavorare con genitori che puniscono i figli che commettono degli errori per i quali non sanno a priori quali siano le conseguenze.
Per questo motivo è fondamentale che le regole vengano stabilite prima e in un clima sereno, di accordo e condivisione.
I bambini, inoltre, non capiscono le richieste vaghe e generiche!
Il classico ‘Fai il bravo!’ non ha senso, non dà indicazioni e genera solo confusione, ‘Boh, cosa dovrei fare?’ – penserà lui ogni volta e questo vale per i più piccoli e anche quelli in età scolare.
E’ fondamentale che la richiesta sia specifica.
Quando il bambino rispetta la regola digli: “Bravo!”
Quando un bambino rispetta una regola, occorre sottolinearlo, questo atteggiamento agisce come rinforzo positivo e trasmette al bambino un messaggio chiaro e positivo rispetto a quello che ha fatto. Così avrà voglia di ripeterlo in modo spontaneo.
In questo modo, lui sente che ha reso felice il genitore e innesca un meccanismo per cui avrà voglia di replicare quel comportamento. Non dimenticare che i bambini desiderano renderci felici, quindi accompagna con un sorriso più momenti della tua giornata con loro.
Ricorda che… DIPENDE DA TE! (se vuoi saperne di più vai qui: https://www.wladislessia.com)
“Se vogliamo che i nostri figli stiano bene con se stessi, dobbiamo aiutarli. Se desideriamo siano sicuri di se stessi, dobbiamo smettere di controllarli con la paura. Se ci aspettiamo che rispettino gli altri, dimostriamo loro il rispetto che meritano. I bambini imparano dall’esempio.” – John Gray
A presto!