Nella foto di questo articolo vedi la sala di controllo di una centrale nucleare.
Tu sapresti dove mettere le mani? Senza fare danni ovviamente.
Io no di certo. E nemmeno tu, a meno che non sia un esperto dell’ambito centrali atomiche.
Eppure è uno strumento, dovrebbe servire a fare qualcosa di positivo.
Ecco, ora immagina che questa sala sia lo strumento compensativo di tuo figlio. Se non sa cosa deve fare con quello strumento, può essere dannoso o inutile (se va bene).
Ed esattamente come successo a Chernobyl nel 1986, la non conoscenza o la superficialità possono fare veri danni. Chiaramente non paragono una calcolatrice ad una plancia di comando tanto complicata, ma è il concetto che sta alla base che conta.
Bisognerebbe smetterla di pensare che siano gli strumenti a cambiare le cose, ma iniziare a comprendere che è la consapevolezza e la conoscenza di sé e dello strumento a fare la differenza. Senza questi due aspetti, gli strumenti non servono a nulla, se va bene, e sono dannosi, se va male.
Se dai in mano a tuo figlio una mappa e non sa a che serve non se ne fa nulla. Capisci perché le mappe fatte da altri o quelle scaricate da internet non siano efficaci fino in fondo?
Se gli dai un computer idem. Perché? Perché se non sa usarlo, che cosa se ne fa precisamente? E se non ha consapevolezza delle sue difficoltà, ma anche delle sue capacità, capisci che non serve a nulla?
Se gli dai un timer la stessa cosa.
Non è lo strumento che cambia, ma quello che tuo figlio comprende su di sé usando quello strumento.
Imparare l’uso del tempo ed il senso del tempo ha sicuramente una grande utilità, ma non sarà il timer che magicamente cambia, perché se non comprende il significato del tempo non ne salta fuori.
Perché dimmi che a te non capita di avere l’orologio davanti agli occhi e poi fare comunque tardi… Eppure lo strumento c’era!
Non è lo strumento a far cambiare, ma la consapevolezza.
E questa sarà una frase che ci sentirai dire in eterno: prima viene la consapevolezza, poi arrivano gli strumenti. Altrimenti è un edificio che crollerà al primo soffio di vento.
Ed è esattamente quello che spieghiamo ai genitori durante i nostri corsi e i nostri percorsi. C’è un ordine in cui vengono fatte le cose. C’è un ordine in cui le cose devono essere fatte, senza quello crolla tutto.
Questo è quello che abbiamo sempre spiegato in ogni corso e questo sarà il punto di partenza anche nel nostro nuovo corso UN GIORNO DI ORDINARIA DISLESSIA con il quale torneremo a fare un evento in presenza.
UN GIORNO DI ORDINARIA DISLESSIA
Il corso sarà a Bologna il 2 Dicembre 2023, se vuoi conoscerlo ti basterà cliccare qui:
https://www.wladislessia.com/evento-un-giorno-di-ordinaria-dislessia/
Lo strumento è un mezzo, purtroppo spesso viene visto come la salvezza. E su questo insisterò sempre.
In più, c’è un’età per tutto. Orologi, timer e clessidre per bambini piccoli non servono a nulla.
Serve sempre un lavoro enorme a monte, cosa che spesso si dimenticano di dirti… Ma noi non lo dimentichiamo e, a costo di essere antipatici, lo diciamo.
Ti auguro una splendida giornata
Alessandro