Finalmente una ricerca che mette la nostra scuola ai primi posti delle graduatorie!
Era ora, anche perché mi stavo stancando di leggere sempre statistiche su una scuola italiana agli ultimi posti di ogni classifica europea e mondiale.
Per fortuna l’OMS ci riporta in alto, dicendo che i nostri alunni sono nella top 5 dei più stressati in Europa! Ci è sfuggito il podio solo per il colpo di reni sul finale del Belgio, che ci ha superati sulla linea del traguardo. http://www.repubblica.it/scuola/2016/03/28/news/oms_scuola_studenti_stress-136442699/
Meno male in questa classifica siamo in alto, altro che la “maglia nera” (siamo ultimi) sugli investimenti dello stato sull’istruzione! http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-03-26/eurostat-italia-maglia-nera-spesa-pubblica-istruzione-e-cultura–120216.shtml?uuid=ACoyCEvC
DESOLANTE! I ragazzi tra gli 11 e i 15 anni quando va bene non vanno volentieri a scuola e le percentuali sono imbarazzanti.
Secondo lo studio solo il 26% delle undicenni e il 17% dei colleghi maschi dichiara che la scuola “piace un sacco”, un dato che scende a 15 anni rispettivamente al 10% e 8%.
Praticamente, una volta compiuti i 15 anni, solo un ragazzo su 10 va volentieri a scuola!
E questi sono dati di uno studio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), non dei numeri a cazzo pubblicati dal solito giornalista buontempone.
Qui si parla di salute dei ragazzi!
Poi, girando un po’ di siti, leggendo diversi giornali, mi imbatto in un parere estremamente autorevole, ovvero quello di Franco Cavallo, ordinario di epidemiologia dell’Università di Torino, che afferma testualmente:
“Questi dati sono un SEGNALE PREOCCUPANTE, era già così nella scorsa edizione del rapporto. Non è da sottovalutare questa pressione che viene sentita dal ragazzo. La sensazione è che sia legata soprattutto alla richiesta in termini di impegno, di ore di lavoro, all’ottenimento di determinati voti. PROBABILMENTE vanno ritarati i programmi, che sono ancora legati alle superiori di una volta che selezionavano molto. La pressione viene condizionata sia dal rapporto con gli insegnanti sia dal rapporto che i genitori hanno con i docenti e la scuola stessa”.
Ora il dottor Cavallo, ovviamente, usa il politichese e dice cose corrette e che non sollevino vespai, ma direi che non si possono far passare sotto traccia alcune considerazioni.
Lui dice “SEGNALE PREOCCUPANTE”, ma come facciamo a limitarci a chiamarlo ancora segnale, qui ci sono le sirene dell’ambulanza, della polizia e dei vigili del fuoco che suonano all’impazzata! Non è un segnale, è un dato di fatto PERICOLOSO e soprattutto, visto che le avvisaglie c’erano già nel rapporto di qualche anno prima, ha radici più antiche.
Nel frattempo cosa abbiamo fatto? NULLA! Non si spende sull’educazione, anzi è l’area dove si tira di più la cinghia. Gli insegnanti continuano ad essere impreparati e gli alunni non trovano il loro spazio all’interno della scuola.
Poi prosegue con “PROBABILMENTE VANNO RITARATI I PROGRAMMI”. PROBABILMENTE???
Di sicuro vanno rifatti COMPLETAMENTE. Non funzionano, sono lontani dalla realtà e lontanissimi dall’esperienza.
Però su una cosa ha totalmente ragione: “. La pressione viene condizionata sia dal rapporto con gli insegnanti sia dal rapporto che i genitori hanno con i docenti e la scuola stessa.”
Genitori e insegnanti stanno portando avanti una guerra senza limiti, che sta distruggendo i ragazzi.
I ragazzi, non gli studenti, sono le vere vittime di questa lotta idiota che non porta a nulla (ma di questo ho già parlato qui: https://www.wladislessia.com/genitori-e-insegnanti-e-adesso-che-si-fa/).
E’ tutto uno scaricare responsabilità agli altri e non se ne può più.
Perché una volta per tutti non si decide di affrontare il problema?
Perché gli insegnanti si lamentano, anche giustamente, che la politica si dimentica di loro e sono stressati? Perché non ci si rende conto che non è possibile lasciare i ragazzi nelle mani di persone che spesso sono instabili o poco preparate?
Perché i genitori in tutto questo non si rendono conto che la devono smettere di caricare d’ansia da prestazione i loro figli?
Perché non si rendono conto che la nostra scuola non prepara al mondo reale, ma è un insieme gigantesco di nozioni che poi nella vita reale non serviranno a nulla?
Perché voi insegnanti troppo spesso pensate al vostro ruolo, alla vostra poltrona e perdete di vista, così facendo, l’insegnare?
Perché, lo dico chiaramente, la scuola così com’è fa schifo!
Aule distrutte, banchi scomodi e sedie ballerine. Calcinacci che possono cadere da un momento all’altro sulla testa di ragazzi e anche insegnanti. Ma chi potrebbe mai desiderare di vivere in un posto del genere?
Anche solo per l’impatto estetico io credo ai ragazzi che dicono di non amare la scuola! E poi da lì allo “studiare fa schifo” il passo è brevissimo.
In più, se la confezione è già bruttina, non è che il contenuto del pacchetto sia una meraviglia.
Una delle fonti di stress maggiori è il carico dei compiti per casa! BINGO! Non l’avrei mai detto…
Ma prima che qualcuno mi dica che i compiti servono e tante perle del genere, quello che intendo io è che i compiti, per come sono strutturati, non servono a nulla!
Servono a creare frustrazione, disagio, peso e non hanno il benché minimo collegamento con l’esperienza. Sono tanti e troppo spesso sostituiscono il lavoro che dovrebbe essere fatto a scuola. (anche di questo ho già parlato qui: https://www.wladislessia.com/dalla-parte-degli-studenti-a-cosa-servono-i-compiti/).
I compiti, per come sono assegnati diventano il motivo principale di liti nelle famiglie e qui non scomodo le alte istituzioni mondiali, ma ti porto le esperienze che vivo ogni giorno.
ANSIA e TENSIONE sono il pane quotidiano che nutre mamme, papà e figli.
A questo punto non serve essere dei geni per capire che quell’ansia e quella tensione partecipano alla generazione dello stress di cui parla il rapporto dell’OMS.
Fino a che la prestazione (il VOTO per intenderci) sarà più importante della crescita della persona, questi risultati non potranno che peggiorare.
Duro? Sì!
Pessimista? No, realista!
Non ti piace questa situazione? Nemmeno a me! La domanda è: cosa stai facendo per cambiarla?
Beh una cosa la stai facendo, visto che sei arrivato a questo punto dell’articolo. Stai leggendo, ti stai informando, magari ti stai incazzando e forse sei stanco anche tu di accontentarti.
Potresti anche dirmi “Sì Alessandro, ho capito che questa situazione è disastrosa, ma cosa si fa?”. Ti assicuro che io ti rispondo e anzi ti voglio dare alcune idee, che farebbero di sicuro funzionare la scuola e l’insegnamento, ma poi le idee vanno anche applicate.
- Mettere l’alunno al centro di tutto! Rendiamo protagonisti i ragazzi. Diamo loro la possibilità di prepararsi degli argomenti ed esporli a tutta la classe. Diamo loro la possibilità di scoprire le loro capacità.
- Insegnanti smettetela con la lezione frontale! Non vi ascoltano, non ce la fanno. I ragazzi sono cambiati ed è inutile anche solo pensare che potranno seguirvi come voi seguivate i vostri insegnanti.
- Creare occasione di movimento. I ragazzi hanno bisogno di muoversi! Non è pensabile che possano stare fermi/immobili per 5 ore.
- Fare in modo che gli studenti costruiscano assieme agli insegnanti il materiale. Nei licei artistici, ad esempio, sono gli studenti a dipingere aule e corridoi e ti assicuro che nessuno studente si mette a rovinare il lavoro suo e dei suoi compagni.
- Mettere dei banchi non solo in classe, ma anche nei corridoi e negli atri. Questo crea di sicuro dei momenti di condivisione e anche l’idea che si può lavorare insieme, in gruppo.
Si può fare! E non servono risorse economiche, basta solo un pizzico di buona volontà e basta che le istituzioni bacchettone e antiche capiscano che bisogna cambiare tutto.
Ah come vedi non ho parlato della Finlandia e della sua scuola, che ormai è il mito da inseguire. Non ne ho parlato perché se ne parla sempre come una meta irraggiungibile e irrealizzabile.
Perché si parla troppo della Finlandia attuale e troppo poco di come sono arrivati a questo. Si parla poco di come uno stato povero e molto ignorante in 40 anni abbia totalmente svoltato.
Se sei curioso di capire cosa succede lì e come hanno fatto, puoi leggerlo in questo interessante articolo: http://www.oxydiane.net/politiche-scolastiche-politiques/evolution-des-systemes-d/article/a-quarant-anni-dalla-riforma
Ora la Finlandia è ai primi posti di tutte le statistiche europee sulla bontà della scuola:
- Studenti preparati (i più preparati in Europa);
- Insegnanti soddisfatti (e non sono pagati molto, ma si formano con la stessa qualità di un medico);
- Classi studiate per imparare (basta vedere i loro banchi e si capisce tutto);
- Assenza di voti durante i 6 anni di primaria;
- Genitori che partecipano e sono coinvolti.
Come si può fare? Iniziando!
Come? Bisogna fare!
E allora invece di fare corsi di formazione su some si usa la LIM (la lavagna multimediale), facciamo dei corsi di formazione VERI che rendano gli insegnanti al passo coi tempi. Diamo loro la possibilità di migliorarsi come persone. A quel punto non servono troppi aspetti, non servono rivoluzioni copernicane.
Bisogna fare!
E allora forse andremo in posizioni più alte della classifica anche per motivi nobili e di successo, non solo per quanto i nostri studenti soffrono.
Ma se le cose non cambiassero? Allora dipende da te!
“Ale ma sei scemo?” No, non mi sono bevuto all’improvviso il cervello!
Dipende da te! Perché non puoi aspettare che le cose cambino. Non possiamo dare la colpa allo stato che non fa le cose (non le farà probabilmente mai).
Ma dipende da te cambiare alcune cose:
- Andare a rompere le scatole se non viene seguito alla lettera un PDP;
- Scegliere una scuola che abbia un senso per tuo figlio (e se ti accorgi che quella scuola non funziona, dipende da te la forza di cambiarla);
- Cambiare davvero il rapporto che hai con i compiti per casa di tuo figlio;
- Alleggerire la tua ansia da prestazione, che poi si rovescia su di lui.
Se le cose fuori da te non cambiano, devi lavorare su di te. So che è frustrante e mi dirai, “ma io devo mettere pezze a qualcosa che rovinano gli altri?”. La risposta è SI’!
Non c’è alternativa! Se vuoi che tuo figlio sia meno stressato devi partire da come vivi tu il rapporto con la scuola.
Vuoi cambiare il tuo modo di agire? Clicca qui: http://goo.gl/X8SkZk
Perché noi vogliamo che i genitori siano formati secondo te? Perché dipende tanto da loro!
Se non cambia la scuola, allora puoi diventare più forte tu e dare la possibilità a tuo figlio di essere il meglio che può.
Dipende da te!
“Se pensate che l’istruzione sia costosa, provate l’ignoranza.” – Anonimo
A presto!