il 22% dei ragazzi dagli 11 ai 20 anni praticanti attività sportiva abbandona lo sport, con picchi per le ragazze (oltre il 30%) e in concomitanza dell’anno del passaggio dalle medie alle superiori. Il 57% dei ragazzi interrogati sulle cause del proprio abbandono indica come prima causa l’incapacità di coniugare l’attività scolastica a quella sportiva, ovvero “i troppi compiti”.
Sarebbe successo anche a me il mio primo giorno di Liceo oramai 30 anni fa, quando gli insegnanti (tutti) hanno detto:
“per fare questa scuola bisogna studiare dalle 4 alle 6 ore al giorno. Quindi dimenticatevi di fare sport.”
Questo era l’inizio. Il primo giorno di scuola di un nuovo importante ciclo.
Prova ad immaginare per un attimo il terrore che subito aleggiava tra di noi e prova a pensare cosa può aver deciso chi aveva magari paura di non riuscire…
Io, tipicamente da Bastian contrario, ho deciso di non ascoltarli e di continuare a fare sport, studiando pochissimo rispetto a quello che avrei dovuto e ne ho pagato le conseguenze.
Potevo effettivamente studiare di più, ma mai avrei rinunciato ad un solo minuto di sport.
Allo stesso tempo sono convinto che per ogni scelta sono necessarie delle rinunce.
Il liceo potevo farlo, nonostante lo sport a livello agonistico (ero l’unico in classe, tutti gli altri hanno ascoltato i consigli dei prof), ma, se mi fossi reso conto di non aver la possibilità di sostenere entrambe le cose, magari avrei fatto qualcosa di diverso.
Allo stesso tempo, quando leggo che le scuole si devono adattare ai ragazzi che fanno sport e modificare i programmi e dispensarli da molte attività(per quanto siano bravissimi e campioni) io continuo a pensare che ci sia qualcosa che non va.
Conosco un sacco di ragazzi che fanno sport a livello agonistico e trovano anche il tempo di studiare.
Molti miei amici che giocavano nei professionisti facevano scuole private perché altrimenti non sarebbero stati al passo.
Altri amici studiavano di notte pur di riuscire a fare anche sport e facevano scuole impegnative e pubbliche.
Però non posso pretendere dalla scuola che risolva problemi MIEI. Posso pretendere però che non metta i bastoni tra le ruote a chi vuole anche altro, oltre che lo studio.
La scuola deve migliorare ed avere un rapporto migliore con le persone, con i ragazzi, non ci sono dubbi e bisogna smettere di pensare che lo sport sia qualcosa di meno importante dello studio.
Anzi! Si migliorerebbe facendo cose diverse e rendendo lo sport più legato alla scuola, come in molti altri stati del mondo.
Non ha senso pretendere che la scuola faccia sconti. Ma non è nemmeno giusto che la scuola non comprenda che lo sport è importante e fondamentale per lo sviluppo educativo, sociale e anche professionale dei ragazzi.
E soprattutto non è educativo per i ragazzi.
Il problema come sempre è che non si dovrebbero mettere i ragazzi e le famiglie di fronte a delle scelte drastiche in cui qualcuno perde sempre qualcosa.
Anche perché, leggi qui sotto:
secondo la ricerca “Eurobarometro sull’Sport e l’Attività Fisica” del 2018 il 72% di italiani sopra i 18 anni dichiara di non svolgere alcuna attività sportiva, né saltuaria né continuativa, e tale dato ci pone al ventitreesimo posto in Europa, davanti solamente a Romania, Portogallo, Grecia e Bulgaria. A rendere ancora più preoccupante la situazione, il 61% della popolazione europea dichiara di non svolgere mai neppure attività fisica moderata, come camminare o andare in bicicletta, e il 69% delle persone trascorre seduta dalle 3 alle 8 ore al giorno. Studi scientifici hanno ormai dimostrato in maniera inequivocabile il rapporto diretto tra inattività e malattie: una circonferenza addominale superiore ai 102 centimetri nell’uomo e a 88 centimetri nella donna aumenta in maniera esponenziale i rischi di malattie cardio-vascolari e tumori.
Anche solo per questi motivi, prima di prendere decisioni affrettate, un paio di riflessioni le farei.
E smettete di mettere sport e scuola in antagonismo. Proseguono su due binari paralleli ed è un bene coltivarli entrambi.
Buono sport e buona scuola a tutti.
Alessandro